Bisogni Educativi Speciali
Indice articoli
AREA BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: BES
PIANO DI INCLUSIONE ANNO SCOL. 2020/2021
SCHEDA DI PASSAGGIO DVA PRIMARIA/SECONDARIOA 1° GRADO
Nota esplicativa certificato competenze DVA
link ministero https://www.istruzione.it/inclusione-e-nuovo-pei/
ALLEGATO C DEBITO DI FUNZIONAMENTO
ALLEGATO A3 PEI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
BOZZA DECRETO COSTITUZIONE GLO
DIDATTICA A DISTANZA: relazione finale programmazione PEI ICF
DIDATTICA A DISTANZA - INTEGRAZIONE PEI
secondaria 1 grado e diario di bordo
infanzia e primaria e diario di bordo
griglia valutazione programmazione per aree integrazione DAD
DIDATTICA A DISTANZA - INTEGRAZIONE PDP
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istuzione domiciliare - protocollo e modelli
sportello autismo scuola polo "Garrone"
sportello autismo presso scuola polo II:SS: "Garrone" - Barletta - modalità di fruizione
PROGETTO BES DI ISTITUTO 2019/2020
nota USR su modelli PEI e PdF proposti dal NPIA
PEI INFANZIA-PRIMARIA + GUIDA
PEI SECONDARIA 1^ grado + GUIDA
protocollo di accesso osservatori/terapisti in aula
SUSSIDI A CURA DELLE FUNZIONI STRUMENTALI AREA ALUNNI
CRITERI INDIVIDUAZIONE ALUNNI CON BES
INDICAZIONI PER ALUNNI CON BES
ESAMI DI STATO PER ALUNNI CON BES
format verbale GLHO preliminare
RELAZIONI FINALI ICF per USP-compilare e spedire all’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile della ASL BAT
versione breve descrizione ICF
sintesi indicatori ICF versione in word
linee guida compilazione PEI/ICF per tutti i docenti primaria e secondaria
PROGETTO BES anno scol. 2018/2019
esmpio linee guida ICF - I.C. Gallo
- CM n.18:Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. Indicazioni operative
- nuove linee guida integrazione alunni stranieri (2014)
Chi sono gli alunni con Bisogni Educativi Speciali?
Per Bisogno Educativo Speciale si intende qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento in ambito educativo e/o dell’apprendimento, che necessita di educazione speciale individualizzata finalizzata all’inclusione. Nella direttiva MIUR del 27/12/2012 leggiamo:
“... ogni alunno, in continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici o sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.”
Possiamo distinguere tre grandi categorie di BES:
DISABILITÀ (L. 104/1992);
DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (da distinguere in DSA/deficit del linguaggio, delle abilità non verbali della coordinazione motoria, disturbo dell’attenzione e dell’ iperattività);
SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE.
Che cos’è il PAI (Piano Annuale per l’Inclusività)?
La normativa prevede la formulazione del PAI come strumento di programmazione, che deve essere predisposto dal GLI (Gruppo di Lavoro per l'Inclusione, comprendente al suo interno il vecchio GLHI) e deve essere approvato dal Collegio dei docenti.
Il PAI è parte integrante del POF (Piano dell’Offerta Formativa) e ha lo scopo di individuare annualmente gli aspetti di forza e di debolezza delle attività inclusive svolte dalla scuola, sulla cui base deve delineare il piano di azioni per l’anno scolastico successivo. La nota MIUR del 27/0672013 precisa che “Il PAI non va inteso come un ulteriore adempimento burocratico, bensì come uno strumento che possa contribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei risultati educativi, per creare un contesto educante dove realizzare concretamente la scuola per tutti e per ciascuno”.
Come parte integrante del POF il PAI deve essere adottato dal Consiglio d’Istituto.
Che cosa si intende per inclusività/inclusione?
Il concetto di inclusione sociale, sancito dall’OMS e dall’ONU, rappresenta un approccio avanzato rispetto ai processi di integrazione sociale. Questa impostazione considera la disabilità/difficoltà non come una malattia (modello medico) o un limite invalicabile, ma come un rapporto sociale tra le caratteristiche delle persone e l’ambiente (modello bio-psico-sociale). Nella scuola promuovere l’inclusione significa lavorare per cambiare le regole del gioco, in modo che ogni alunno, indipendentemente dalla propria condizione/situazione, abbia le medesime opportunità di partecipazione e coinvolgimento dei suoi compagni nel processo educativo-didattico.
Bisogni Educativi Speciali
C.M. n. 8 del 06/03/2013: indicazioni operative D.M. 27/12/2013 - Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica
Il giorno 6 marzo 2013 il Ministero dell’Istruzione ha emanato la Circolare Ministeriale n. 8 con la quale fornisce alle scuole opportune indicazioni operative per l’attuazione della Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012, relativa agli “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”.
I Bisogni Educativi Speciali (BES) di cui parlano la Direttiva e la stessa circolare ministeriale sono riferiti agli alunni che si trovano in particolari condizioni di difficoltà di apprendimento.
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